- On 27 Dicembre 2018
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Leonardo e la deviazione del corso dell’Arno
Questa bella pianta è conservata nelle Collezioni Reali di Windsor (RL 12279).
L’autore è Leonardo da Vinci e lo studio risale al 1504, periodo in cui Leonardo lavora per la Repubblica Fiorentina (chiamato a Firenze con ogni probabilità da Niccolò Machiavelli, lo stesso che firma in qualità di Segretario della Seconda Cancelleria della Repubblica fiorentina il contratto di allogagione al pittore della Battaglia di Anghiari da realizzarsi in Palazzo Vecchio). Questo studio è legato al progetto di deviazione dell’Arno: “mettere Arno in canale” come si legge in alto, al centro del disegno. Il canale che vediamo (sempre in alto) avrebbe dovuto permettere ai fiorentini non solo di bypassare il corso tortuoso del fiume fra Firenze e Signa ma anche – e soprattutto – di tagliare fuori dal corso dell’Arno la città di Pisa, con cui Firenze era in guerra, privandola del fiume e delle sue risorse.
Pisa aveva riacquistato la propria indipendenza nel 1494 con la discesa di Carlo VIII. Firenze ne ebbe nuovamente ragione nel 1509 e un ruolo di primo piano nella riconquista di Pisa fu ricoperto dallo stesso Machiavelli.
Riguardo il progetto: la deviazione dell’Arno per tagliare fuori Pisa dal suo corso è documentata nello specifico da un disegno contenuto nel Codice di Madrid II, da alcune lettere del luglio del 1503 e da un pagamento della Signoria di Firenze a Giovanni Piffero, ossia Giovanni Cellini (padre di Benvenuto). In una di queste si legge:
“Spexi in vetture di 6 cavalli e spese di vitto per andare con Lionando da Vinci a livellare Arno in quello di Pisa, e levallo dal letto suo“.
Il progetto, tuttavia, sarà abbandonato quasi sul nascere (agosto 1504): come riferisce Emanuele Repetti (1839), citando un testo più antico, “in questo stesso periodo [1503] i Fiorentini tentarono i niente meno che di deviare intiero l’Arno da Pisa onde portare in popolo maggior desolazione. Scavaronsi tale oggetto due profondi e larghi presso la torre di Fasiano quattro sopra la città nella mira d introdurvi acque dell’ Arno e di là dirigerle al per la via di Coltano e di Calambrone qual uopo venne costruita sul letto fiume una gran diga dove erano già impiegate 8ooo opere quando una piena che rovesciò la diga colmò i lavori e fece sì che i dovessero rinunziare ad un progetto azzardato Riferisce poi specialmente al fatto di voltar l’ Arno a Fasiano una dal commissario Francesco diretta li 24 luglio 1503 ai Dieci di dal campo di Pisa colla quale informò magistrato di guerra di esservi stato con Alessandro degli Albizzi uno dei di Balìa con l ingegnere Leonardo Vinci e con altri fra i quali il governatore e che veduto il disegno dopo discussioni si concluse essere quell’opera molto a proposito o si veramente volgersi quì o restarvi con un canale cui almeno si vieterebbe che le dai nemici non potessero essere offese“.
Per la trascrizione di questi (e altri) documenti relativi a Leonardo si veda QUI.