Le Guide Turistiche Abilitate puntano sulla formazione: nasce “Restauro del Bello”

Le Guide Turistiche sempre più avvertono l’esigenza di ricorrere ad una formazione permanente e di alto livello qualitativo: condizione indispensabile ai fini della corretta comunicazione del patrimonio culturale italiano ai tanti visitatori con i quali le Guide vengono quotidianamente in contatto in virtù del loro lavoro.

In attesa di specifici percorsi universitari di formazione e di aggiornamento, le Guide Turistiche Abilitate  rispondono rivolgendosi direttamente a quei professionisti che possono loro garantire la qualità formativa indispensabile alla figura di Mediatore Culturale qual è la Guida Turistica.

E lo fanno in maniera tecnologica: da alcuni giorni, su WhatsApp, è nato “Restauro del bello”, gruppo creato dalle Guide Abilitate di Siena con il coinvolgimento diretto del restauratore Massimo Gavazzi, attualmente impegnato nel restauro degli affreschi di Ambrogio Lorenzetti (San Galgano- Siena) nonché curatore di importanti restauri a San Gimignano (Chiesa Collegiata), Firenze (Santa Maria Novella, Certosa del Galluzzo) e Siena (Palazzo Pubblico).

Lo scopo è quello di creare uno strumento che permetta una formazione in permanenza, al più alto livello per quanto attiene la materia trattata (in questo caso il restauro di affreschi e pitture murali, uno dei temi portanti della prossima mostra che Siena – 2017 – dedicherà ad Ambrogio Lorenzetti) garantendo un contatto diretto e condiviso con uno dei massimi esperti nel settore.

Il gruppo ha già messo in piedi una serie di incontri e visite mirate alla conoscenza degli aspetti conservativi degli affreschi di Montesiepi realizzati da Ambrogio Lorenzetti (il cui cantiere di restauro è allestito all’interno dello Spedale del Santa Maria della Scala di Siena) e delle pitture murali scoperte alla fine degli anni Novanta sotto il Duomo di Siena.

Queste attività hanno come obiettivo non solo la crescita culturale delle Guide ma anche quella del territorio in cui vivono e lavorano: il ricavato di ogni visita verrà destinato alla creazione di attività per persone disabili all’interno del cantiere di restauro del Santa Maria della Scala. Perché la cultura è di tutti.

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