La Toscana migliore. Storie della storia di Certaldo: “Fiano 1919-1945”. Mostra fotografica

Fiano 1919-1945. Quando la Grande Storia irruppe in una piccola comunità

Fiano, 22 luglio – 10 settembre 2017

 

La mostra di quest’anno è il proseguimento di quella tenutasi nel luglio – settembre 2016 dal titolo Il paesaggio costruito e la memoria collettiva. Una piccola comunità alla ricerca delle proprie radici.

Una mostra, questa, nella quale abbiamo voluto portare avanti il lavoro di ricerca e conoscenza del nostro passato spostando l’attenzione al periodo storico compreso tra le due Guerre cercando, fra la documentazione conservata nell’Archivio comunale di Certaldo e quella custodita presso famiglie del posto, tracce che potessero aiutarci a ricostruire il tessuto sociale, il contesto economico, lo sviluppo urbano, le opere di interesse pubblico che hanno segnato in questo periodo la storia del borgo di Fiano e della campagna che ad esso fa riferimento.

Un periodo, quello del Ventennio, difficile durante il quale – come già hanno evidenziato studi specifici nel caso del Capoluogo – anche la vita della nostra piccola comunità venne in parte colpita da intimidazioni e atti di violenza che segnarono, come a Certaldo e altrove, l’imporsi del regime fascista. Una ricerca e un cammino, il nostro, attraverso la memoria dei più anziani del luogo: sono loro che ci hanno guidati nel ricostruire alcune delle vicende che segnarono il passaggio del fronte e i mesi successivi alla fine della Guerra.

Molto bella ed emozionante la memoria che ci ha lasciato Marcello Masini (spentosi a 91 anni lo scorso novembre, sindaco di Certaldo dal 1956 al 1975) dalla quale traspare l’affetto e la premura di quest’ uomo per il territorio che fu chiamato ad amministrare; quel territorio che lui ha visto straziato dalla guerra e che, con enorme fatica, grazie all’impegno di tutti, stava nascendo a nuova vita: una rinascita, quella di Fiano, che Marcello capisce essere anche frutto del radicamento e dell’attaccamento degli abitanti del posto alla loro “piccola patria”.

“Se Certaldo ha avute notevoli trasformazioni, il Fiano non è stato certo da meno. Da quel piccolo agglomerato di vecchie casette che si trovava in quelle due o tre strette stradine, più la piazza; con le poche case migliori abitate dai proprietari terrieri del posto, proprietari che avevano nelle mani tutti i poteri possibili, e quelle povere abitate dai braccianti, il Fiano è diventato un abitato discretamente vasto e con abitazioni prevalentemente moderne, con qualche attività artigianale, abitata stabilmente da molti, operai e piccoli imprenditori fortemente legati ed attaccati alla loro piccola patria […]”.

Di questa rinascita si è persa la memoria che se n’è andata insieme alle persone allora protagoniste e che oggi non ci sono più. La mostra intende supplire – per quanto possibile – a questo vuoto identitario.

Maria Merlini – Paolo Gennai

Sezioni della mostra

La Piazza del Fiano

Il Fascismo al potere

Un’opera pubblica finanziata dal Duce: il fontanello di Vela

Il Fascismo visto dall’interno

Economia e vita sociale a Fiano fra le due Guerre

Lavori pubblici a Fiano e dintorni

Salute pubblica a Fiano

Luglio 1943: si scioglie il Fascio del Fiano

1944: iniziano i bombardamenti

Fine della Guerra